Pancrazio (Pancratium maritimum), dal greco: l’onnipotente.

E’ detto giglio marino, ma è un errore. Non appartiene alla famiglia botanica dei gigli, bensì a quella dei narcisi (Amaryllidaceae), come mostra chiaramente la struttura fiorale. E’ una pianta bulbosa perennante dei litorali marini sabbiosi del Mediterraneo.
Ha una condizione molto particolare di diffusione dei semi che si può definire quasi unica.

Pressoché tutti i semi delle piante posti nell’acqua vanno a fondo, questo perché o l’acqua trascina i semi che poi germinano sepolti nel fango quando il flusso dell’acqua (di un fiume o di un torrente) diminuisce, o germinano direttamente dal fondo come accade per le piante acquatiche o degli acquitrini. Ci sono pochissime piante con semi galleggiati, e sono quelle che diffondono i semi portati dalle onde marine, tra queste il pancrazio (e anche la noce di cocco).

I corpi fruttiferi del pancrazio sono capsule deiescenti che contengono diversi piccoli corpi poliedrici irregolari neri che riempiono la capsula; la loro consistenza è simile a quella materia plastica che noi chiamiamo “espanso”, al centro d’ogni poliedro c’è un piccolo seme.

I poliedri neri galleggiano, e si trovano sulla battigia delle spiagge dove si infrangono le onde invernali, sono catturati dalle onde, portati al largo, e sono trasferiti su altre spiagge.